Mal di denti: quanti tipi ne esistono? La guida per scoprirlo

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Dimmi che mal di denti hai e ti dirò che causa ha! Pulsante, intermittente o continuo, più intenso al mattino o alla sera, diffuso o localizzato: di odontalgie purtroppo ce ne sono di diverse forme, come se non ne bastasse una sola.

Mal di denti uguale visita dal dentista. Non esistono alternative: l’odontalgia è un sintomo invalidante, ma necessario per segnalarti che qualcosa nella tua bocca non va e devi preoccupartene. Quando hai dolore ai denti il decorso naturale infatti è il peggioramento progressivo del problema di base. Rivolgiti a un dentista bravo e onesto: il suo intervento risolverà il disturbo nel miglior modo, anche se hai paura dell’odontoiatra. Attenzione invece ai professionisti inclini a false diagnosi per lucrare.

Mal di denti: come nasce?

Il dolore dentale nasce dalla reazione nervosa a uno stimolo algico proveniente dall’esterno (es. trauma) o endogeno (es. carie). A captarlo sono i nocicettori, terminazioni assoniche dei neuroni sensoriali che rilevano le sensazioni algiche. Queste vengono poi trasmesse all’encefalo provocando dolori. I denti sono letteralmente un punto nevralgico, essendo ricchi di nocicettori. Un dente devitalizzato invece è insensibile, poiché privato del nervo (quindi vai regolarmente dal dentista: è comunque soggetto a carie delle quali non ti accorgeresti!).

Più il nervo è interessato da vicino, maggiore è il dolore. Solitamente c’è una progessione dall’odontalgia iniziale sporadica, sopportabile, fino al dolore atroce che ti porta d’urgenza dal dentista. Nelle fasi precoci del dolore ai denti infatti sono coinvolti soltanto smalto e dentina, mentre in seguito viene intaccata la polpa contenente il nervo. Purtroppo, ormai i danni sono gravi: ecco perché noi odontoiatri consigliamo di agire subito! Idem per le gengive.

I tipi di mal di denti

Distinguere le forme di dolore ai denti aiuta a identificarne la causa.  Se ti sei affidato a un dentista bravo, t’inviterà a descrivere il tuo dolore di denti. Ecco come si diversifica.

  • Ipersensibilità a caldo e freddo

Il contatto con cibi/liquidi caldi/freddi comporta un fastidio (localizzato o generale) da lieve a insopportabile. Talvolta è transitorio: sbiancamento dentale ma anche igiene professionale creano un’irritazione “fisiologica” con conseguente iperemia e iperreattività dei nocicettori. Questo problema si autorisolve. Diversamente avviene nelle seguenti cause:

  • gengivite: infiammazione gengivale dovuta al tartaro, responsabile di un’ipersensibilità termica diffusa. Tipicamente si accompagna a sanguinamento/gonfiore e negli stadi avanzati a dolorabilità;
  • parodontite: evoluzione della gengivite trascurata che coinvolge il parodonto (la struttura di sostegno del dente). La conseguente formazione di tasche gengivali aggrava l’infiammazione, l’ipersensibilità e provoca perdita di stabilità dei denti. Risultato: edentulia;
  • recessioni gengivali: quando le gengive si ritirano, sul colletto del dente rimasto scoperto s’innesca la reazione a caldo/freddo. Cause: parodontite, tecniche di spazzolamento scorrette, scarsa igiene orale, gengive sottili, etc;
  • carie iniziale: l’aggressione iniziale a smalto e dentina, riducendone lo spessore, limita progressivamente la protezione che questi esercitano interponendosi fra polpa e ambiente esterno. Il sintomo iniziale è l’ipersensibilità al freddo, poi anche al caldo;
  • microfratture: sono microscopiche spaccature interessanti lo smalto dentale dei soggetti adulti. Talvolta sono asintomatiche.

Il team dello Studio Dentistico Dr.Gianluca Gentile cura l’ipersensibilità gengivale con igiene professionale, abolizione delle concause (es. fumo). Quella dentale richiede invece un’otturazione (carie, microfratture consistenti) oppure rimineralizzazione (microfratture modeste).

  • Dolore acuto

Il mal di denti acuto può interessare un’area estesa oppure “conficcarsi” in un singolo dente, mostrandosi nelle diverse forme che ogni dentista di Roma conosce. Ecco, secondo la causa, come si manifesta:

  1. pulpite: refrattaria persino ai comuni antidolorifici, deriva da una carie profonda arrivata alla polpa. Il dolore è lancinante in presenza di stimoli meccanici/ termici e ridimensionanato in loro assenza. La posizione distesa aggrava il problema per l’aumento del flusso ematico nel dente. Conviene dormire con 2 cuscini, evitare cibi/alimenti caldi/freddi, masticando dal lato opposto, e non inspirare a bocca aperta.
  2. Alveolite: complicanza possibile dell’estrazione dentale, provoca un dolore al dente fortissimo, resistente agli analgesici e associato ad alitosi, gengivite, febbre e linfoadenopatia. L’infiammazione dell’osso alveolare richiede il raschiamento della cavità alveolare per indurre sanguinamento e successiva formazione di un coagulo protettivo. Previeni l’alveolite evitando dopo l’estrazione lo spazzolino elettrico, bevande/cibi caldi e mantenendo i muscoli locali a riposo.
  3. Ascesso: accompagnato da tumefazione e alitosi, il mal di denti aumenta durante la masticazione. Secondo la sede si distingue in periapicale (nella polpa), gengivale e parodontale. Mai trascurarlo, pena complicanze sistemiche a carico di cuore, reni, etc. La terapia è antibiotica, seguita da cure conservative o estrazione dentale.
  4. Granuloma: infezione localizzata alla radice dentale, talvolta suppurata e inizialmente asintomatica. Quando il dolore appare è facilmente pulsante e aumenta la sera. La gengiva appare arrossata e tumefatta. Secondo la gravità, il dentista procede alla devitalizzazione, all’apicectomia o all’estrazione dentale.
  5. Scheggiatura: un dente scheggiato può essere dolorante, specie se provoca esposizione polparia o formazione di punte taglienti. L’unica soluzione è ricostruirlo con una corona.
  • Dolore al risveglio: bruxismo

L’abitudine a digrignare involontariamente i denti nel sonno, o bruxismo, provoca mal di denti diffuso a un’intera semiarcata, tipicamente mattutino. Tavolta anche i muscoli mascellari e mandibolari sono doloranti. Il Dr.Gianluca Gentile consiglia l’uso del bite, utile anche a prevenire l’erosione dello smalto. 

  • Eruzione denti da latte e del giudizio

La dentizione decidua inizia al terzo-sesto mese, terminando tra i 24-30. I denti che erompono provocano sovente gengivite, con scialorrea e dolore. Il bimbo piange, è inappetente e irritabile. Alcuni studi smentiscono però la presenza dell’odontalgia. Comunque, rassicurare il bimbo e dargli un giocattolo massaggia-gengive lo aiuterà.
I denti del giudizio possono erompere in modo incompleto causando pericoronite, dolorosa infezione locale a forte componente infiammatoria, oppure orizzontalmente, esercitando una pressione sui molari adiacenti che determina masticazione dolorosa. La soluzione è l’estrazione del dente del giudizio.

Hai mal di denti? Prenota una visita scegliendo Lo Studio Dentistico Dr.Gianluca Gentile e dolore, addio!

[fonte articolo: Dentista for You]

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